Questo è il periodo dell’anno che preferisco: si respira aria natalizia, cominciano a far capolino le luminarie per le strade, sui terrazzi, nei giardini. Le vetrine si vestono a festa, gli alberi di Natale riemergono dalle polverose cantine e riportati a nuova vita da palline di tutti i colori, mentre a casa nostra si fa colazione con il pandoro già da un mese. Ma soprattutto…. qua e la, all’imbrunire si può udire il magico suono di quel campanellino che trasforma tutto in gridolini, urla di gioia misto agitazione e che provoca, tra i bambini, un fuggi fuggi generale! C’è chi corre verso la porta in preda all’ansia da prestazione e giura e spergiura alla Santa che si è “comportato da vero gentiluomo” e chi, invece, in preda al panico si lava i denti, si infila il pigiama, bacia tutti, cane incluso, e si infila nel letto in largo anticipo sulla tabella di marcia. Amo Santa Lucia e la adoro ancor di più da quando ho due figli con cui condividere questo periodo di attesa. Devo ammettere che spesso lo scampanellio della Santa è stato utilizzato per fini collaterali, non propriamente pedagocici: tra novembre e dicembre qualsiasi capriccio manifestato all’imbrunire trova una immediata soluzione. Un Dlin Dlin improvviso, proveniente da un’area geografica non ben identificabile, ti può risolvere la serata e i broccoli dal piatto far sparire come per magia. Da un paio di settimane siamo sommersi di volantini pubblicitari, ricolmi di giocattoli divisi per categoria di genere, utilizzo, costo e varie ed eventuali, impilati ovunque, come il Sole 24ore del padre, e utilizzati per scrivere letterine, rivedute e corrette almeno tre volte prima di raggiungere la consitenza ottimale. Letterine colme di spassosi errori ortografici, di innocenti omissioni e seriose promesse che difficilmente verranno mantenute; letterine piene zeppe di desideri che ogni genitore cercherà di soddisfare rincorrendo le migliori offerte in giro per l’Italia, isole comprese, “perché orca l’oca maquantocostalacasermadellapoliziadellalego ne vogliamo parlare??” e di richieste impossibili da realizzare che resteranno per sempre chiuse in un cassetto. Quella mattina, in realtà, la magia vincerà su tutto, anche su ciò che non c’è; l’attesa si concretizza e la sorpresa è talmente grande che alla fine ti va bene tutto. Nei miei ricordi di bambina sono ben impresse soprattutto le emozioni: il cuore che batte a mille, il fiato corto, la sveglia all’alba, i bisbigli e i sussurri tra noi fratelli, il suono dei nostri frettolosi piedini nudi sul pavimento freddo e la gioia pura perché quello che più conta è che la Santa è passata anche da te. Sei una brava bambina allora, nonostante ti facciano schifo i broccoli e i cachi!!! E in questa società dove il Tutto Subito la fa da padrone, l’attesa di un qualcosa che forse arriverà conferisce un valore aggiunto a questa ricorrenza. E allora godiamoci questi dieci giorni di euforia!!!! Ci si vede in giro cari genitori, zii, nonni, io sono quella che va a gettar l’immondizia con il campanello in tasca, per ottimizzare i tempi o che potreste scorgere appesa fuori dalla finestra del bagno. Buona Santa Lucia a tutti!!!!
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A proposito di Roald Dahl
Quante volte vi è capitato di vedere un film e scoprire a posteriori o per puro caso, che l’autore del libro da cui è tratto è uno dei più famosi scrittori per bambini e ragazzi degli ultimi decenni? A me è successo pur essendo un’attenta e attiva lettrice, nonostante figli, marito, cane, lavoro e impegni domestici remino allegramente contro. Nel caso specifico, ho scoperto, grazie alle maestre dei miei bambini (provando anche un pizzico di imbarazzo devo ammetterlo), dell’esistenza di ROALD DAHL autore di numerosi testi famosi tra cui “La fabbrica di cioccolato”, “Matilde”,”James e la pesca gigante” e “Il GGG” in questi giorni nelle sale cinematografiche di tutta Italia. Non è mia intenzione in questa sede farvi il riassunto della biografia, seppur interessante e travagliata, di questo autore inglese di origine norvegese di cui ricorre, quest’anno, il centenario dalla sua nascita; potete infatti reperire informazioni dettagliate e curiosità ovunque o ancor meglio, potreste allegramente accompagnare i vostri figli in biblioteca e immergervi nel suo mondo fantastico. Un mondo creativo e originale quello di Dahl, definito ribelle, irriverente e irrispettoso in particolare verso l’adulto di cui scrive : ” Gli adulti sono troppo seri per me. Non sanno ridere. Meglio scrivere per i bambini, è l’unico modo per divertire anche me stesso” e in effetti che torto dargli. Nei suoi romanzi la magia si manifesta all’interno del mondo urbano della piccola borghesia o della classe operaia; come nella migliore tradizione ottocentesca il bambino protagonista è spesso orfano, oppresso dalla povertà, dalle figure adulte o da entrambi e l’autore va in suo aiuto utilizzando mezzi fantastici come la pesca enorme che schiaccia le zie del protagonista in “James e la pesca gigante”. Quando non sono malvagi o oppressivi gli adulti di Dahl sono incapaci di provvedere ai bambini, come i poverissimi genitori di Charlie in “La fabbrica di cioccolato”, che non viene aiutato da loro bensì dall’imprevedibile e surreale Willy Wonka (Chi non ricorda Gene Wilder e Johnny Deep nei panni di Willy Wonka nelle trasposizioni cinematografiche di questo romanzo?). Spesso il protagonista si separa volontariamente o involontariamente dalle figure adulte negative della sua vita con l’aiuto di un personaggio positivo, non necessariamente magico anzi, a volte semplice e “umano” come la giovane e modesta maestra, Miss Honey, alla quale Matilde si lega per sfuggire alla famiglia nell’omonima storia. Anche se a noi adulti tutto ciò può apparire “un po’ tragico”, ai bambini Roald Dahl piace molto. In classe la maestra Maria in queste settimane ha letto loro “La magica medicina”, storia strampalata di una nonna insopportabile che viene rimpicciolita dal nipote grazie ad uno strano e alquanto portentoso intruglio che a dirla tutta a chi non piacerebbe avere a disposizione da utilizzare al bisogno!!! Sta di fatto che i bambini hanno ascoltato con piacere ed attenzione tutta la storia; ed è questo l’aspetto più importante, come amava sottolineare lo stesso autore: ” Non ho niente da insegnare. Voglio soltanto divertire. Ma divertendosi con le mie storie i bimbi imparano la cosa più importante: il gusto della lettura”! Nelle prossime settimane, dal 25 novembre fino al 10 dicembre (come da avviso della maestra Valentina), nella super biblioteca della nostra scuola potrete visionare e acquistare i libri dell’autore e insieme ai vostri bambini scegliere in quale storia fantastica immergervi! Ricordatevi che una parte dell’incasso della vendita dei libri resterà alla scuola. Buona lettura!!!
Ed è di nuovo scuola….
Tra pochi giorni e poche ore inizia la scuola. Il primo giorno di scuola segna sempre l’inizio di una nuova avventura, come il primo giorno o la prima volta di tutte le cose. Io ho molti ricordi legati ai miei primi giorni e alle mie prime volte. La prima volta che sono andata in bicicletta senza rotelle dopo aver pedalato a lungo tutta inclinata verso destra, con una sola rotella, e con mia madre che mi incitava a mantenermi in equilibrio; il mio primo bacio, rubato, mentre giocavo a nascondino con il ragazzino più bello che io avessi mai visto e che mi faceva emozionare ogni qualvolta entrava nella mia classe; la prima volta che mi sono fatta la ceretta e ho pensato che non poteva esserci dolore più atroce di quello…. poi ho partorito e ho decisamente cambiato opinione; la prima volta che ho visto mio marito: non l’uomo più bello, ma in quel momento quello più antipatico; il primo vagito dei miei figli: l’emozione più grande. I miei primi zoppicanti passi di Salsa e Bachata. Il mio primo e unico otto in matematica e la mia unica bocciatura scolastica all’esame di inglese all’università. La prima volta che in piscina ho incontrato una delle mie più care amiche. L’unica volta che ho picchiato un ragazzino che mi prendeva in giro quando avevo undici anni. La prima volta che ho fatto la Comunione e mi è rimasta tutta appiccicata la particola sull’apparecchio dei denti: ero terrorizzata che il prete se ne accorgesse e con un ditino, mentre ero inginocchiata a pregare, grattavo grattavo il “corpo di Gesù Cristo” incastrato tra i miei denti! Le prime volte ti restano impresse nella memoria, nel cuore….sono ricordi indelebili, che a volte fanno male, a volte ti riportano a quel preciso momento e se ti impegni un attimo ti rivedi, magari più giovane, senz’altro più impacciata e ti prende un po’ di nostalgia. Io non ricordo tutte le mie prime volte, qualcuna è stata abilmente rimossa, qualcun’altra e’ lì, latente pronta a tornare a galla mentre meno te lo aspetti. In questi giorni, pensando ai miei figli che tra poco inizieranno un nuovo anno alla Scuola Primaria, (che io da vecchia zia continuo imperterrita a chiamare Elementari) ho ripensato ai miei primi giorni di scuola…. non li ricordo tutti, ma alcuni, i più significativi, direi di si…. Riuscire a tornare alla Scuola Materna mi risulta difficile, anche se molti sono gli episodi di quei tre anni che sono ancora impressi nella mia memoria e sono, quasi esclusivamente legati alle Suore che la dirigevano. Vi dico solo che ad una certa ora i bagni dei bambini venivano chiusi e a noi non era più permesso accedervi e io mi rivedo, insieme ad altri compagni, mentre saltiamo invano nel tentativo di raggiungere la chiave appesa ad un chiodo piantato troppo in alto da una Suora poco Suora…. oltre a tornare a casa sempre bagnata e poco profumata, per anni ho avuto il “terrore” di ritrovarmi in un luogo pubblico senza Toilette a mia disposizione. La prima volta che ho visto la mia nuova maestra della quarta elementare ho pensato che fosse proprio bassa e la stessa cosa credo l’abbia pensata la mia compagna e amica Cristina…. per tre anni abbiamo condiviso l’ultima fila di banchi causa l’eccessiva crescita in verticale! E se la maestra di quarta e di quinta era bassa, quella precedente non mi ha fatto particolare simpatia fin dal primo giorno, colpevole, per giunta, di essersi arrogata il diritto di comunicarci chi fosse veramente Santa Lucia una settimana prima di quella notte speciale che ancora oggi invidio ai miei bambini! E ricordo ancora il mio primo giorno in terza elementare, dopo aver cambiato scuola essendo emigrata da Chiari alla città: il mio ricordo e’ proprio legato a Cristina…. in piedi accanto alla cattedra mi sorrideva dal suo banco, mi sono seduta vicina a lei e le sue lunghe trecce bionde mi hanno fatto compagnia negli anni a venire!! Quanti anni sono passati!!!! Esattamente 40 anni agli esami di seconda elementare… seduta dritta dritta sulla seggiolina subivo il mio primo interrogatorio: 3×3? 9×8? 6×7? e di nascosto, con le braccia dietro la schiena contavo e contavo con il cuore a mille!!! E mi rivedo nel cortile delle Magistrali, il primo giorno…. accanto a me una bellissima ragazzina, Sandra e il suo super papà, che le ho sempre teneramente invidiato, e tra quelle centinaia di ragazzine erano celate altre fantastiche compagne di studi: era l’inizio di amicizie che sarebbero andate oltre le mura scolastiche…. siamo cresciute, invecchiate, ma le ragazzine sgangherate di allora ci sono ancora!! Solo crescendo capisci quanto meravigliosi siano gli anni trascorsi a scuola…. e allora a tutti i primini che inizieranno per la prima volta una nuova scuola IN BOCCA AL LUPO!! Ai miei figli Tommaso e Michele e ai loro compagni di classe, ai miei nipoti…. BUON VIAGGIO….. e non fate caso a quelle signore sgangherate che verseranno lacrime a litri….. loro sono le depositarie assolute di tutte le vostre prime volte.
Piccolo spazio pubblicità
Concedetemi un piccolo spazio pubblicitario perché è doveroso ringraziare quanti hanno aderito alla convenzione Bella Diaz Scuola Mia. Poi giuro che da lunedì torneremo ad occuparci di tutto e di nulla, di vacanze, bambini e potrò ricominciare a lamentarmi delle camicie da stirare di mio marito! Un grazie di cuore a tutti voi che avete accettato di aiutarci nella realizzazione di questo piccolo grande progetto, partorito dalle menti vulcaniche dei genitori il cui unico desiderio è vedere i propri figli crescere sani e felici in un ambiente altrettanto sano. Vi aspettiamo sabato naturalmente perché un applauso ve lo meritate pure voi!!!
Cartolibreria Scarabocchio via Cremona,60/A Brescia
Estro parrucchieri viale Duca degli Abruzzi,26/C Brescia
Bambini ribelli abbigliamento bambini via della Volta,4/A Brescia
Ottico Belleri via Diaz,36 e via Dante,2/A Brescia
Beauty secrets centro estetico via Rossetti,20 Brescia
Punto clima via Lamarmora,242 Brescia
Camaleo gelateria via Diaz,13 Brescia
Koala parco giochi via Diaz, Brescia
Teak furniture mobili etnici via Sostegno,15 Brescia
Profumeria Dany via San Zeno,3 Brescia
Forneria Diaz via Diaz,9/A Brescia
Ovviamente aspettiamo non solo loro, ma anche tu che stai leggendo… forza aiutaci anche tu nel progetto Bella Diaz Scuola Mia.
Francesca e Giulia
Siete quel tipo di donna che, appena poggiate i piedi a terra ogni mattina, farete dire al diavolo :”Oh merda, è sveglia.” Ecco, probabilmente questo aforisma che ogni tanto si legge qua e là è stato scritto pensando proprio a loro: Francesca e Giulia. E se le conoscete non potete non essere d’accordo con me! Io non ho la fortuna di conoscerle da molto tempo perché le nostre strade si sono intersecate con l’inizio della primaria dei nostri figli, Rachele, Luca e Michele, ed è proprio per i nostri bambini che un pò per gioco, un pó per sfida, un pó per disperazione è iniziato tutto. Sta di fatto che in questo momento Francesca e Giulia sono dal nostro Sindaco a raccontare e illustrare il progetto Bella Diaz, Scuola Mia. E un applauso da tutti noi, queste due super donne se lo meritano ampiamente, perché ammettiamolo se non fosse per la loro tenacia tutto questo non sarebbe stato possibile. E con questo non voglio togliere nulla a tutti gli altri genitori che hanno collaborato per far sì che questo progetto prendesse forma, ma a loro va sicuramente il merito di averci profondamente creduto spronando tutti quanti a lavorare in concerto. Se invece non le conoscete, vi aspetto una di queste mattine davanti a scuola. Individuare Francesca è facilissimo: alta un metro e un lampione la vedrete spiccare su tutti, papà compresi direi, ma quello che vi colpirà non è né l’altezza, né la bellezza, ma il suo sorriso che non manca mai che piova o splenda il sole. E al suo fianco c’è lei Giulia, torinese doc, tutto sale e fermento. Pensate che una delle prime volte che ho partecipato ad un incontro dell’Age, mentre lei esponeva alcune idee, ho scambiato due paroline con un’altra ragazza li al mio fianco, be’ mi ha incenerita….come si fa con i bambini, per poi subito sorridere al mucchietto di cenere in cui mi ero trasformata. Ma lei è così, impulsiva ma con un cuore grande così! Insieme sono spettacolari, come Starsky & Hutch!! Grazie ragazze! Non potevate fare di meglio!
Ogni riccio non è un capriccio….ma opera loro!!!
Se non son matti non li vogliamo!!!! Credo che ormai sia chiaro a tutti questa cosa…. e gli Amici della Diaz non solo hanno preso a cuore la nostra scuola, ma rispecchiano pure lo stile dell’Associazione. Del resto per cimentarsi in certi progetti le possibilità sono due… o sei un babbeo,come dice il famoso topo Geronimo Stilton, e non è il nostro caso, o sei fuori di testa!! E fuori di testa, ma perfettamente pettinate lo sono anche Valentina e Alessandra le due super parrucchiere titolari de “L’Estro Parrucchieri”. Anche loro hanno aderito alla convenzione che offre il 10% di sconto ai possessori della Card Amici della Diaz. Io le ho conosciute tre anni fa: sono entrata per caso nel loro negozio, che al tempo si trovava al Villaggio Ferrari, e il calore che vi si percepiva non era solo dovuto alle dimensioni ridotte del mini negozio o ai phon accesi 8 ore al giorno, ma erano proprio loro ad essere calorosamente professionali e professioniste. Giovani, allegre, spiritose sono sempre super aggiornate sulle nuove tendenze e se avete voglia di osare o dare un taglio netto ai vostri capelli le vedrete saltellare di gioia!! Nel giro di poco sono diventate le parrucchiere ufficiali della mia famiglia, marito e bambini compresi. E dovete vederle con che pazienza ascoltano i loro piccoli clienti che fanno richieste incomprensibili, non stanno fermi un attimo e brontolano perché hanno fretta di correre a giocare! Valentina e Alessandra le trovate ora nel nuovo salone in Viale Duca degli Abruzzi 26/C, ricevono in genere su appuntamento (030 2424895) e se avete problemi di orario sappiate che il giovedì chiudono alle 21.00, non male direi. Se per caso passate da loro per Halloween, ecco non spaventatevi …. https://www.facebook.com/Estro-Parrucchieri
Buon 25 aprile a tutti!!!
Ogni volta che arriva il 25 aprile mi giunge da lontano la voce di mia nonna Giannina, la mamma di mia mamma, che sovente mi raccontava della sua infanzia e della sua gioventù vissuta nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale. Figlia unica, sopravvissuta ad altri due fratelli che morirono da piccoli per banali influenze, apparteneva ad una delle famiglie più benestanti di Quistello, un piccolo paese della bassa mantovana: era loro la prima automobile che circolo’ in quel paese tra gli anni trenta e quaranta. Spesso mi raccontava del suo grande amore, mio nonno Onofrio, l’ultimo di nove fratelli, “povero in canna, ma bello da morire” che riuscì a sposare nonostante la mia bisnonna ne fosse decisamente contraria. Da qualche parte, in una scatola di latta, mia mamma custodisce gelosamente la lettera che mio nonno scrisse alla sua futura suocera: “…. sono a chiederle il permesso di sposare sua figlia…” Ma solo una piccola fuga d’amore gli permise di sposarla e di renderla felice.E tante volte l’ho ascoltata raccontarmi della guerra, dei bombardamenti, dei fascisti, dei partigiani, degli americani e soprattutto di suo padre. Il mio bisnonno, un ometto piccoletto dalla perfetta barba nero corvino sposato con una stangona di 15 centimetri più alta, simpatizzante fascista, come meta’ degli italiani a quel tempo, che un po’ per ignoranza e un po’ per timore di perdere tutto si schierarono dalla parte sbagliata. E anche se in qualche cassetto del comodino potevi trovare la tessera del partito, nella stalla, in solaio o in cantina dietro alle botti di vino, trovarono riparo e protezione alcuni partigiani del paese. “Perché se capisci di essere dalla parte sbagliata, forse puoi porre rimedio ai tuoi errori“. E mia nonna mi raccontava tutto cio’, senza alcuna vergogna per aver avuto un padre di Destra, quella Destra che portò allo sfascio il nostro paese, ma piena di rabbia, quello si, di cieco livore per quei partigiani a cui avevano dato nascondiglio e che, successivamente, prelevarono suo padre, una sera prima di cena strappandolo ai suoi cari, per timore di essere scoperti! E nella mia mente di ragazzina si materializza l’immagine di mia nonna, allora ventenne, che salita in sella alla sua bicicletta si avvia alla ricerca di suo padre arrivando a Roma inseguendo false informazioni. Da lì farà ritorno…. sola all’andata, sola al ritorno… perché in realtà suo padre era stato ucciso a fucilate e seppellito da qualche parte nei campi vicino a casa. Ecco… per me il 25 aprile e’ mia nonna…. un metro e 47 di puro argento vivo che visse tutta la sua vita con lo stesso fervore con cui pedalò alla ricerca di suo padre!!! E allora…. buon 25 aprile ragazzi…. e grazie a tutti coloro che in quegli anni hanno pedalato con lo stesso fervore di mia nonna!
Vuoi bruciare 300 calorie? Rincorri un coniglio!
Sono quattro giorni, che Tappo, il coniglio domestico di mia nipote manca da casa. Si temeva il peggio, ma stamattina è stato avvistato, nascosto sotto una vecchia Lancia Y in un parcheggio condominiale, che dormiva placidamente. Armate di biscotti, scatola e spazzettone le due sorelle Versari, si sono avviate al recupero di questo animaletto peloso, mangiacarote a sbaffo, convinte che l’impresa fosse tutto tranne che complicata. Nascosto sotto la sua nuova abitazione si è placidamente mangiato i suoi biscotti, ma da lì non si è mosso. Sassolini, gridolini, battiti di mano non son serviti ad un tubo: ruminando ci osservava con quell’aria snob simile a quella di certi ragazzini che ti guardano dall’alto in basso, mentre masticano un chewing-gum, in poche parole sguardo da papine!!! Quindi che si fa??? Si decide per optare per lo spazzettone e spingerlo in qualche modo ad uscire da lì, “Spingi tu che io lo indirizzo di là “, e il di là si trasforma in un di qua. Peccato che il di qua è, per chi conosce la zona, via Ziziola, con tanto di passaggio a livello. Il coniglio scappa nei giardini dall’altro lato della strada… momenti di panico, ringhiera scavalcate, campanelli suonati. E mentre spieghi cosa stiamo facendo, Tappo infastidito, ma sazio, scappa verso le rotaie. E di nuovo urla, ringhiere saltate, giubbini e felpe lanciate nel vuoto…. ma nulla!!!Le persone in auto in attesa del passaggio del treno hanno trascorso circa un quarto d’ora a guardare due deficienti prese per il naso da un coniglio! Insomma un’ora intera a correre a destra e a manca tipo Silvester Stallone quando inseguiva le galline in Rocky. Unica cosa positiva è l’attività aerobica a cui entrambe siamo state sottoposte!!! E alla fine? Alla fine il coniglio ha riattraversato la strada e si è infilato di nuovo sotto la vecchia lancia Y!!!! Ed è ancora lì!!! Ultime news sul fronte Tappo, danno mia sorella impegnata a realizzare una stradina di Uva Passa…. spazzata via completamente dal repentino arrivo di 28 merli!!! Le Versari 0- Tappo 9!
Piacevoli scoperte
Oggi, mentre attendevo di presenziare alla conferenza stampa di cui vi parlerò dopo, passeggiavo tranquillamente per la città….lo faccio raramente, perché raramente mi concedo il lusso di non far nulla e , in questo esclusivo caso, devo ammettere che mio marito ha ragione: passeggiare senza meta per il centro può essere rilassante e fonte di piacevoli scoperte, come quella che ho fatto stamattina. Ero in anticipo sulla tabella di marcia, per cui con andatura dinoccolata mista agitazione, ho imboccato via Musei e all’angolo con via Gabriele Rosa, mi è apparsa una chiesa che non ricordo di aver mai notato. È la Chiesa di Santa Maria della Carità, da poco restituita ai cittadini e talmente bianca da infastidire gli occhi quando splende il sole. E allora sono entrata…. e ve lo consiglio…non solo per la bellezza di questa piccola chiesetta, ma anche e soprattutto per un gentilissimo nonnino (ho scoperto dopo essere uno dei volontari del Touring Club) che subito mi e’ venuto incontro e mi ha raccontato tutto di questo piccolo luogo sacro. È così piacevole ascoltare le persone anziane, mi regalano una pace che gli adulti in genere sanno solo distruggere. E in dieci minuti riesce ad infilarci anche tre o quattro aneddoti della sua infanzia. Quando frequentava l’Itis, che aveva sede allora presso il Monastero di Santa Chiara(altra cosa che ignoravo) andava a scuola partendo da casa in via Rebuffone. In quel momento ho mentalmente attivato Google Maps per cercare di capire quanto chilometri facesse tutti giorni per andare a scuola…come noi, uguali, che parcheggiamo a strati pur di non camminare. E a piedi passava proprio davanti a questa chiesetta, che in passato fu trasformata in monastero ed era nota, ai bresciani, come la chiesa del Buon Pastore le cui principali mansioni furono la produzione di ostie e di paramenti liturgici: “cosa da suore” mi dice ridacchiando il simpatico signore. E quindi, mi racconta, “Se avevo studiato procedevo dritto filato, in caso contrario entravo e dicevo una piccola preghiera”. Sarei stata ad ascoltarlo ancora un po’, ma la conferenza si avvicinava. Quando sono ripassata di lì ad un paio di ore sono rientrata, ma era impegnato a conversare con altri due turisti e io non avevo più tempo! Andateci voi…. merita veramente… non solo la chiesa!!!!
Una luce blu per l’Autismo
Nell’arco della mia vita lavorativa scolastica, precaria ormai da molti anni, ho avuto la possibilità ed il piacere di incontrare innumerevoli persone, alcune fantastiche, altre istericamente meravigliose, molte insopportabili, alcune enigmatiche ma profondamente intelligenti ed altre da evitare come la peste. C’è n’è una, tra le tante che mi hanno conquistata, che occupa una posizione privilegiata nel mio cuore… non ci sentiamo molto spesso, qualche messaggio qua e là o brevi telefonate, ma poco importa, quando la vedo mi scalda il cuore. Ironica,pungente, a volte burbera e impenetrabile, ma chi la conosce sa quale cuore grande nasconde. Domani, il 2 aprile si celebra la Giornata Mondiale dell’Autismo… anche Brescia si tingerà di blu, il colore dell’Autismo…. ed è proprio a lei e a tutte le mamme “racchiuse” in questo mondo che dedico questa giornata. Ho ancora impresso nel cuore i nostri discorsi durante il cambio pannolino dei bimbi del Nido… si parlava di figli, di progetti….io raccontavo le stupidate dette o fatte dai miei e lei mi raccontava della figlia più grande alle prese con il primo anno di Università e con i primi amori e di Francesco…un ragazzone quasi diciottenne affetto da autismo.
Terry e’ una super mamma impegnata a ripulire un mondo carico di stimoli troppo intensi per lui e di pregiudizi che a volte sono più limitanti delle vere barriere architettoniche. Non è una vita facile la loro, privata dalla speranza di poter vedere il proprio figlio guarire: il disturbo lieve o meno che sia, lo accompagnerà per tutta la sua esistenza! Ma Francesco e’ fortunato, perché ha due genitori meravigliosi impegnati nell’arduo compito di rendere compatibile il suo disturbo con le sfide quotidiane della vita, facendogli raggiungere il massimo livello di abilità possibili per poter vivere al meglio. Delicato, nervoso, agitato, Francesco ha trovato una sua dimensione nella musica e nello sport: il nuoto e un bel campo d’atletica dove correre, dove scaricare le tensioni, libero, felice e sorridente.
La qualità della sua vita e di tutti i ragazzi e bambini come lui, può migliorare: la Lombardia é all’avanguardia nella diagnosi, nello studio e nella formazione di chi compone la loro rete relazionale, ma i servizi sono ancora insufficienti per coprire i reali bisogni delle famiglie. Fo.Bap Onlus, Anffas, Brescia Onlus, Congrega della Carità Apostolica e Fondazione Dominique Franchi Onlus hanno promosso il Fondo Autisminsieme per sensibillizzare e raccogliere fondi per i minori bresciani con disturbo dello spettro autistico.
Aiutiamoli! Accendiamo di blu la nostra città e non solo! Ci vediamo domani, in Piazza Loggia, rigorosamente in blu!!!!