Un asinello carico di…..

Questo è il periodo dell’anno che preferisco: si respira aria natalizia, cominciano a far capolino le luminarie per le strade, sui terrazzi, nei giardini. Le vetrine si vestono a festa, gli alberi di Natale riemergono dalle polverose cantine e riportati a nuova vita da palline di tutti i colori, mentre a casa nostra si fa colazione con il pandoro già da un mese. Ma soprattutto…. qua e la, all’imbrunire si può udire il magico suono di quel campanellino che trasforma tutto in gridolini, urla di gioia misto agitazione e che provoca, tra i bambini, un fuggi fuggi generale! C’è chi corre verso la porta in preda all’ansia da prestazione e giura e spergiura alla Santa che si è “comportato da vero gentiluomo” e chi, invece, in preda al panico si lava i denti, si infila il pigiama, bacia tutti, cane incluso, e si infila nel letto in largo anticipo sulla tabella di marcia. Amo Santa Lucia e la adoro ancor di più da quando ho due figli con cui condividere questo periodo di attesa. Devo ammettere che spesso lo scampanellio della Santa è stato utilizzato per fini collaterali, non propriamente pedagocici: tra  novembre e dicembre qualsiasi capriccio manifestato all’imbrunire  trova una immediata soluzione. Un  Dlin Dlin improvviso, proveniente da un’area geografica non ben identificabile, ti può risolvere la serata e i broccoli dal piatto far sparire come per magia. Da un paio di settimane siamo sommersi di volantini pubblicitari, ricolmi di giocattoli divisi per categoria di genere, utilizzo, costo e varie ed eventuali, impilati ovunque, come il Sole 24ore del padre, e utilizzati per scrivere letterine, rivedute e corrette almeno tre volte prima di raggiungere la consitenza ottimale. Letterine colme di spassosi errori ortografici, di innocenti omissioni e seriose promesse che difficilmente verranno mantenute; letterine piene zeppe di desideri che ogni genitore cercherà di soddisfare rincorrendo le migliori offerte  in giro per l’Italia, isole comprese, “perché orca l’oca maquantocostalacasermadellapoliziadellalego ne vogliamo parlare??”  e di richieste impossibili da realizzare che resteranno per sempre chiuse in un cassetto. Quella mattina, in realtà, la magia vincerà su tutto, anche su ciò che non c’è;  l’attesa si concretizza e la sorpresa è talmente grande che alla fine ti va bene tutto. Nei miei ricordi di bambina sono ben impresse soprattutto le emozioni: il cuore che batte a mille, il fiato corto, la sveglia all’alba, i bisbigli e i sussurri tra noi fratelli, il suono  dei nostri frettolosi piedini nudi sul pavimento freddo e la gioia pura perché quello che più conta è che la Santa è passata anche da te. Sei una brava bambina allora, nonostante ti facciano schifo i broccoli e i cachi!!!  E in questa società dove il Tutto Subito la fa da padrone, l’attesa di un qualcosa che forse arriverà conferisce un valore aggiunto a questa ricorrenza. E allora godiamoci questi dieci giorni di euforia!!!! Ci si vede in giro cari genitori, zii, nonni, io sono quella che va a gettar l’immondizia con il campanello in tasca, per ottimizzare i tempi o che potreste scorgere appesa fuori dalla finestra del bagno. Buona Santa Lucia a tutti!!!!